Avete qualche proposta per la prossima uscita?!!!
Fatemi sapere...

venerdì 18 marzo 2011

17 Marzo 2011 Una domenica al mare " La forza della natura"
















C'è tempesta sul mare.
Le gocce di pioggia scendono fitte, scorrono veloci, come il rimpianto.
Il cielo è grigio ed il vento è forte, freddo, tagliente.
Le onde urlano la rabbia che ho nel cuore.
Vorrebbero spazzare via tutto, distruggere quella scogliera, annullare quella spiaggia.
Vorrebbero cancellare ogni cosa si pari loro innanzi, i ricordi, le immagini, i desideri, la speranza.
Il loro è un cammino incessante, il movimento è convulso e nervoso.
Nella loro corsa crescono, si alzano per poi ricadere giù in mille vortici, confusi, indistinti come i miei pensieri.
Non c'è luce se non una penombra grigia che tutto avvolge.
 Il sale è nell'aria e rende le mie labbra amare.
La corrente è violenta, subdola, invincibile.
Trascina via la mia anima.
La porta in fondo ad un abisso.
L'abisso di una storia che non mi appartiene più.
Ma il mare cambia, pian piano si calma.
Le onde prima ruggenti ora diventano silenti, scivolano sulla sabbia fine lentamente, come una carezza.
L'aria si fa mite e dolce, diventa limpida e serena.
Di tutto quel fragore assordante non resta nulla.
Non resta più nulla.

Pietro Valle

617° Edizione del Carnevale di Putignano ( Ba) Festa e Colori 20 Febbraio 2011




















    617° Edizione del Carnevale di Putignano( Ba)
Il piu' antico e il piu' lungo nella storia del Carnevale
   Prima sfilata  20 Febbraio 2011
Le radici del Carnevale di Putignano sono, come è noto, antichissime. Riti, ancor oggi esistenti, come la “Festa delle Propaggini”, “La Festa dell’Orso”, il “Funerale di Carnevale” hanno elementi di forte analogia con le funzioni originarie del carnevale mediterraneo: il rovesciamento dei ruoli sociali, la rottura temporanea delle regole sociali, i riti agresti propiziatori della Magna Grecia con Dioniso e Bacco. Anche il momento medioevale collegato alle origini del Carnevale putignanese, e quindi la traslazione delle reliquie di Santo Stefano da Monopoli e Putignano sotto l’egida dei Cavalieri di Malta il 26 dicembre 1394, è ulteriore conferma di come il Carnevale di Putignano è un evento che coniuga autenticamente il binomio “Cultura e Mediterraneo”.

Sul piano organizzativo e sociale, il Carnevale di Putignano è a tutti gli effetti una Festa nel senso antico del termine: un’intera comunità contribuisce in diversa misura a produrre uno spettacolo nuovo ogni anno che rinnova una tradizione antichissima e ancora vitale.
Il fascino dei carri allegorici e delle maschere di carattere del Carnevale di Putignano poggia uno dei suoi fondamenti sull’originalità, la raffinatezza, la delicatezza delle rifiniture della cartapesta. Una cartapesta ricca di peculiarità specifiche, realizzata con un procedimento che la “scuola putignanese” ha forgiato nel tempo ed ha custodito molto gelosamente.

La cartapesta si realizza modellando, plasmando con arte, strati di carta di quotidiani ammorbidita da una tradizionalissima colla di acqua e farina
                                             http://www.carnevalediputignano.it/

                                   

11 Gennaio 2011 I falo' a Castellana Grotte









11 gennaio 2011:
 accensione delle grandiose "fanove" in onore di Maria SS della Vetrana,

 319° anniversario dalla liberazione dalla peste
I falò, segni di riconoscenza, di festa e di esultanza popolare, vengono a ricordare ogni anno l'intercessione miracolosa della Madonna della Vetrana.
Si accendono numerosi falo'per le strade cittadine la sera dell'11 gennaio. Alcuni, veramente mastrodontici, come quello della piazzetta della Matrice San Leone Magno, bruciano molte tonnellate di legna, sprigionando e lanciando in alto, nella notte scura, mille faville che ridicono al cielo la nostra gratitudine.
La gente affolla le strade, rimane estasiata al cospetto delle altissime fiamme, e partecipa al canto mariano tradizionale "Tu sei del popolo, letizia e pace". Come in ogni festa popolare, c'e' poi la parte gastronomica. Tutti si lasciano volentieri tentare dagli assaggi di taralli, ceci e fave abbrustoliti, nocelline e da un bicchiere di vino. Il tutto è offerto con generosità da chi ha allestito la "fanova".
.Veramente la tradizione più antica prescriveva che si mangiassero, riscaldati nella cenere calda dei falò, "sarôche i scartapìjete", pesci secchi salati e affumicati, conditi con abbondante olio e accompagnati dal pane. Naturalmente l'arsura procurata dai pesci richiedeva una buona dose di vino rosso primitivo, che in gergo si chiama "vino tosto". Quando è festa, è festa! A laude e gloria di Dio!
Il giorno dopo, il 12 gennaio, il simulacro della Madonna della Vetrana viene portato, con solenne processione, in città e rimane alcuni giorni in Chiesa Madre alla venerazione riconoscente dei fedeli che numerosi la visitano.